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Notizie dal Borgo Parrini

auguri di buone feste da borgo parrini

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La magia di Natale riaccende il ‘Borgo Parrini’

Si veste totalmente a festa il caratteristico borgo Parrini, che dista qualche chilometro dal centro abitato e che da un paio d’anni è decollato turisticamente grazie alla sua parziale riqualificazione da parte di privati.  Per questo periodo natalizio sempre i privati hanno totalmente addobbato con tantissime luci tipiche natalizie tutta l’area del nucleo di abitazioni riqualificate nello stile del noto architetto Antoni Gaudì

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Natale al Borgo Parrini

Nel Palermitano, a Partinico, in contrada Parrini, c’è un bellissimo borgo, che prende il nome dalla contrada. Nato intorno al 1500, il borgo è molto bello da vedere sia di sera perché somiglia ad un presepe vivente con queste sue luci e colori che di giorno passeggiando tra i suoi vicoli non tutti molto curati ma sicuramente caratteristici. Oggi è anche diventato un punto di riferimento eno-gastronomico grazie ad alcuni locali e pizzerie molto rinomati ed è un’attrazione per la gente che viene qui da tutta la provincia di Palermo e non solo

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Il Borgo Parrini

Come raggiungere il Borgo Parrini

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Per chi arriva da Palermo: si prende l’autostrada A29 e si esce a Partinico. Da qui si prosegue sulla via Madre Teresa di Calcutta  che si trova proprio accanto allo svincolo autostradale (proprio di fronte  stazione di servizio Brugnano) . Attenzione a non uscire a Montelepre perché la strada è piuttosto stretta e brutta in alcuni tratti 45 minuti per arrivare a Borgo Parrini da Trapani: anche in questo caso si prende l’A29 fino all’uscita di Partinico e da , inboccando la stradina accanto lo svincolo autostradale , qui si raggiunge il borgo in pochi minuti Una volta arrivato, troverai le indicazioni per un grande parcheggio a pagamento situato proprio all’inizio del villaggio. Il costo è di circa 2-3 euro.  

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La storia del Borgo

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La Storia I Parrini è un piccolo borgo posto al centro dell’omonima contrada, distante circa 3 Km. da Partinico. Fino a poco tempo fa, nel periodo invernale, il borgo era abitato regolarmente da una decina di persone, dedite prevalentemente all’agricoltura e alla pastorizia, mentre nel periodo estivo era animato da numerosi villeggianti che amavano soggiornarvi. Non lontano dal borgo esiste un altro piccolo nucleo di abitazioni, chiamato “Parrinelli”, anticamente adibite a magazzini ed abitazione di alcuni coloni; oggi, è quasi del tutto abbandonato, o usato come deposito di attrezzi agricoli Da qualche anno, il Borgo dei Parrini è al centro di un interessante processo di riqualificazione e trasformazione che ha determinato il suo decollo turistico e culturale. Poco o nulla si sa sull’origine del Borgo Parrini, sia sulla formazione del fondo agricolo di pertinenza. Qualche notizia si può, tuttavia, ricavare da alcuni documenti recentemente pubblicati che riguardano alcune donazioni fatte alla Casa del Noviziato che hanno determinato la formazione di una azienda agricola gesuitica a Partinico. I terreni donati ricadevano nel feudo allora denominato di San Leonardo che si trovava a nord della strada provinciale Partinico-Montelepre, in prossimità dell’attuale Borgo: essi vennero acquisiti in due momenti diversi, un primo gruppo in data antecedente al 1611, il secondo in data antecedente al 1740. In una prima fase, i Gesuiti possedevano inizialmente 3 salme di terreno, che, presumibilmente, gestirono in proprio. È assai probabile che, fin dalla creazione della loro azienda, i Gesuiti abbiano realizzato una piccola struttura polivalente, in parte destinata alle necessità agricole, in parte ad uso residenziale e, naturalmente, non poteva mancare la chiesetta. I Gesuiti, infatti, dopo le prime donazioni, chiesero al vescovo di Mazara l’autorizzazione a costruire una cappella dedicata a Maria SS. del Rosario. Ottenuta l’autorizzazione vescovile da mons. Bernardo Gasco il 7 febbraio 1608, i Gesuiti costruirono la chiesa. Negli anni successivi provvidero a costruirvi altri magazzini, abitazioni per i coloni. Il Noviziato, in un secondo momento, tra il 1614 ed il 1740, acquisì ulteriori fondi. Le nuove donazioni permisero di ampliare la primitiva azienda fino a raggiungere un’estensione di oltre 30 salme. Con la crescita dell’azienda, la struttura agricolo-residenziale dei Gesuiti si dilatò, fino ad assumere le caratteristiche di un baglio con grandi magazzini e altre strutture attorno che consentirono di ospitare e offrire tutto il necessario a coloro che vi soggiornavano in pianta stabile. In tempi più recenti, con la spoliazione dei beni Gesuiti del 1767 e con la vendita di porzioni dell’antica tenuta, le terre vennero acquistate da tanti nuovi proprietari che realizzarono tante piccole costruzioni addossate al baglio che assunse l’aspetto di un Borgo conosciuto, oggi, con la denominazione ‘I Parrini’. Il baglio, in seguito, venne adibito a Regia Corte e amministrava un feudo di oltre 163 salme. Il piccolo borgo de I Parrini sopravvisse nella sua conformazione originaria fino a verso la metà del XX secolo, quando il progressivo sopravvento della cosiddetta civiltà industrializzata e consumistica portò buona parte dei residenti ad abbandonare le modeste costruzioni agricole. Da quel momento per il borgo e per le sue strutture iniziò un lento ma progressivo processo di decadimento che a poco a poco portò al crollo o al riammodernamento di parti di esso. Quasi nessuno si rese conto che all’interno del borgo sopravvivevano parti di un certo pregio e di indubbio valore architettonico, come la struttura residenziale dei Gesuiti, una specie di frontone che sopravvive sui tetti, una particolare piattaforma recintata di avvistamento, un lavatoio pubblico, magazzini imponenti con i caratteristici archi in tufo. Per fortuna i tanti dettagli architettonici non erano passati inosservati ad uno dei tanti piccoli proprietari che cominciò ad elaborare il sogno di una progressiva ed originale rigenerazione.     Oggi, tutti conoscono Borgo Parrini che, grazie a preziosi ed originali interventi stilistici, in armonia con le tradizioni culturali del Partinicese, rigenerate dall’abile intervento di maestranze locali, è diventato un polo di attrazione per chi vuole riscoprire e conoscere il passato del territorio. Il Borgo Parrini, infatti, quotidianamente viene visitato da centinaia di turisti attratti dallo speciale maquillage che ha ridato fascino e splendore all’antico Baglio dei Gesuiti. Convinto che “la bellezza esiste negli occhi di chi osserva, nei cuori di chi ama, nella mente di chi la crea,” Giuseppe Gaglio, uno dei tanti proprietari dell’antico baglio, ha cominciato a dare agli antichi muri ed alle antiche e modeste strutture, sorte tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento, una nuova veste. In tal modo, la chiesa, i magazzini, la residenza dei Gesuiti sono diventati un fondale animato da colori, citazioni, immagini, dettagli architettonici, ceramiche, che danno vita ad una scenografia gradevole e accattivante. Con tali interventi il vecchio borgo è stato trasformato in un paesaggio incantato in cui la realtà è diventava fiaba, mitologica narrazione di un mondo scomparso dove la fatica, il sudore e la preghiera sono stati racchiusi in uno scrigno ammantato da simboli e tinteggiature. Con un linguaggio nuovo e rielaborato, il Borgo Parrini ha assunto un aspetto che sembra attingere e rifarsi alle tecniche espressive di Gaudì. In realtà, con le evidenti differenze dettate da esigenze strutturali ed architettoniche, le forme e gli stili dell’architetto catalano sono state semplificate e modellate secondo gli stilemi della tradizione artigianale locale, quello della ceramica che attinge al mondo arabo o spagnolo, come risulta evidente nelle immagini pervase d’azzurro, quello dei carretti siciliani, con le sue geometriche e armoniche composizioni che esprimono gioia, ordine ed equilibrio, quello dei pupi siciliani e del mondo contadino che sopravvive, suscitando ancestrali e nostalgici ricordi. Dal circoscritto e limitato intervento che ha riguardato un parziale settore del baglio dei Gesuiti, col tempo si sta sviluppando un processo di emulazione in cui, a poco a poco, altri edifici stanno subendo la felice manipolazione ed un processo di assimilazione e di armonizzazione con lo scenario già realizzato. Artisti, piccoli artigiani, pupari, associazioni, stanno cominciando ad insediarsi stabilmente nelle due strade che compongono il Borgo, moltiplicando i punti di interesse e di attrazione. Il fenomeno Borgo Parrini, ormai, off re, con cadenze sempre…

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Le interviste

A Borgo Parrini la casa di Babbo Natale

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da Arriva Babbo Natale a BABBO NATALE a Borgo Parrini e si ferma presso il Museo Casa Cannizzo. Il suo arrivo è previsto per Sabato 2 Dicembre alle 19.00. Si fermerà nella sua Casa del Borgo fino a domenica 7 Gennaio. Babbo Natale riceve visite tutti i giorni dalla 9.30 alle 21.30. Vi Aspetta per augurarvi Buone Feste e fare una bella foto insieme.

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